Carotatura: tecnica contro l'indebolimento del suolo

Come abbiamo visto nell’articolo inerente l’arieggiatura, molti sono i problemi causati dalla stratificazione di detriti e residui vegetali sul prato. E il miglior modo di operare un intervento di sfeltrimento è sicuramente la carotatura, cioè la rimozione di campioni solitamente fusiformi di terra fino a 30 cm di altezza, denominati carote, impiegando cilindri cavi. Si tratta di una pratica agronomica che modifica il top soil, ovvero il terreno, per migliorarne o modificarne la struttura fisica. Attraverso questa operazione si rimedia efficacemente all’indebolimento del suolo: vengono creati degli spazi che lo rinvigoriscono consentendo la percolazione di acqua e il passaggio dell’ossigeno, essenziale per la vita dei batteri aerobi che aiutano a decomporre la sostanza organica e a ridurre il feltro; tali spazi favoriscono anche il ritrovamento della forza e del vigore del nostro prato, permettendo che le radici crescano consonamente verso il basso e migliorando conseguentemente la resistenza al calpestamento.

Ovviamente l’entità dell’intervento di carotatura varia a seconda del tipo di suolo cui deve essere applicato: sarà senz’altro compiuto in misura differente su un giardino privato piuttosto che su un campo da calcio. Esistono anche diversi strumenti con cui si possono attuare forature più o meno fitte.

Il terreno deve poi essere ricompattato mediante sabbiatura.

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